di Nikasia Sistilli
Da Caino e Abele, a Romolo e Remo, a Eteocle e Polinice, le guerre fratricide nella storia sono esempio di come se si sfalda la famiglia raramente c'è un lieto fine per tutti.
L'ha capito evidentemente il vicesindaco di Torricella Sicura e candidato a sindaco per le amministrative di giugno, Marco Di Nicola, che alla corona si è reso conto probabilmente di preferire la famiglia, quella squadra collaudata che si è creata nel corso dei tre mandati del sindaco uscente Daniele Palumbi e che ora inevitabilmente si era incrinata. Di Nicola, che era stato scelto per candidarsi a sindaco dopo Palumbi, ha dovuto fare i conti infatti con la rottura che si è creata con l'assessore Monica Di Blasio, che ha deciso di proseguire autonomamente e candidarsi anche lei a sindaco, fuori dalla coalizione di famiglia.
Una faida questa che non sembrerebbe essere gradita a Marco Di Nicola, tanto da decidere signorilmente di fare un passo indietro e chiedere all'uscente Palumbi di candidarsi di nuovo, al suo posto, per dimostrare che a lui non interessa primeggiare e che se da questa decisione deve scaturire malcontento tra persone che hanno condiviso tre lustri amministrativi, è pronto a tornare al servizio di chi quella consiliatura l'ha guidata.
Se Palumbi dovesse accettare il nobile gesto di Di Nicola (domani dovrebbe arrivare l'ufficialità), quante mani potrebbe mangiarsi l'emancipata Di Blasio?