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ico title sx Abusi sessuali in una comunità spirituale di Campli, indaga la Procura ico title dx

Attualità
Cronaca

Sono 11 le persone offese. I fatti risalgono al periodo tra il 2017 e il 2019

Violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo continuata e reiterata. Sono questi i capi d’imputazione a carico di due rappresentanti di una comunità spirituale dagli ambiziosi obiettivi umanitari di Floriano di Campli, Tamburella Pietro e Ficarra Valeria. Stiamo parlando di Umani in divenire, un movimento universale indipendente con le finalità di rigenerare il pianeta e istruire i propri seguaci su come liberare il corpo dalla materia per diventare energia pura. “Tutto è energia e noi siamo uno” e “noi umani viviamo di ciò che vibriamo” si legge sul sito internet della comunità. Sembrerebbe tutto all’insegna della trasparenza, della spiritualità, della sacralità degli obiettivi, almeno fino a quando non è stata aperta l’inchiesta da parte del Sostituto Procuratore del Tribunale di Teramo, Silvia Scamurra, per i reati di violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo continuata e reiterata a carico dei due, “promotori, organizzatori referenti materiali o spirituali della comunità” che- si legge negli atti della Procura - “agendo in concorso tra loro ed cointinuazione con tutti gli ulteriori delitti rubricati (secondo un collaudato schema comportamentale in cui rituali pseudo - religiosi dissimulavano vere e proprie aggressioni di natura sessuale)” abusavano “delle condizioni di vulnerabilità fisicopsichica” in cui versavano gli adepti, adescati “abilmente in internet attraverso una piattaforma denominata TARDIS.” «Si parla di schema comportamentale perché le persone che poi sono state ascoltate presentavano tutte dei sintomi di fragilità - ha spiegato la Psicologa Lorita Tinelli, Presidente del Centro Studi sugli abusi psicologici, costituito tra l’altro da un team di legali che rappresentano le persone offese nel processo - e l’atteggiamento perpetrato nei loro confronti era tale ogni volta da garantire la soggezione delle vittime». Le indagini sono partite in seguito alla denuncia di una donna avvenuta nel dicembre 2019, che dichiarava di aver subito dai Tamburella e Ficarra abusi sessuali. Sarebbe stata “indottrinata alla rigenerazione”, alla “elevazione spirituale anche attraverso pratiche di natura sessuale”, si legge ancora negli atti. «L’obiettivo era far credere di raggiungere la rigenerazione energetica attraverso il sesso», ha dichiarato la Psicologa. In uno dei racconti della donna si legge di come l’avevano convinta una notte a spogliarsi per sottoporsi a un massaggio rigenerante e, a causa della sua debolezza dovuta a digiuni e astinenza dal sonno la “inducevano a subire atti sessuali” convincendola “che dovevano considerarsi un tutt’uno”. I fatti raccontati nella denuncia risalirebbero ai giorni del 2 e 3 giungo 2018 ma non sono gli unici.  La donna in realtà sarà solo una delle 11 persone offese che sono rappresentate nel processo, di cui si attende l’udienza preliminare a Marzo, dal CeSap, nello specifco dall’Avvocato Paolo Florio. L’analisi degli adepti ha un filo conduttore: tutti si trovavano “in un momento di seria difficoltà economica e intima fragilità”. L’adescamento e di conseguenza l’indottrinamento sarebbero avvenuti tramite chiamate notturne, digiuni purificativi e pratiche di resistenza al sonno. Un’altra donna aveva effettuato donazioni per un ammontare complessivo di 14.800 euro; anche lei attraversava un periodo difficile, era  divorziata e senza lavoro. Dai racconti sembrerebbe che le venissero inflitte punizioni corporali qualora avesse disobbedito anche a semplici ordini, “un semplice ritardo o qualora l’interessata non riuscisse ad ostentare il preteso sorriso”. Sarebbe stata chiusa fuori al freddo, imbavagliata, sottomettendosi  così al rapporto di soggezione che veniva creato. Anche lei avrebbe subito lezioni di rigenerazione spirituale che finivano in rapporti sessuali. I racconti sono ancora tanti, e coprono un arco temporale di due anni, dal 2017 al 2019 anche se una prima segnalazione si sarebbe verificata nel 2012 e una successiva nel 2015.  Una coppia, che avrebbe investito 25mila euro e si sarebbe trasferita nella sede della comunità, ha raccontato di atti sessuali addirittura così forti da generare “una vistosa fuoriuscita di sangue”. Tamburella ha rilasciato alcune interviste ritenendosi completamente estraneo ai fatti. Nella comunità sembra che siano ancora presenti persone tra cui minori. «È chiaro che solo l’esito del processo potrà stabilire sulla questione ma quel che appare evidente è che lì ci sono dei minori che hanno una percezione del mondo diversa dai ragazzi della loro età - continua la Tinelli - ragionano come degli adulti, si comportano come degli aduli. È come se vivessero in un mondo fantastico». «Noi ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso. Queste persone meritano giustizia, aver avuto il coraggio di denunciare non ha il fine vendicativo me semplicemente, appunto, quello della giustizia. L’abuso non viene mai percepito immediatamente, ci vuole tempo prima di capire e accettare poi, quello che si sta subendo. Se ce ne accorgessimo tutti subito, sarebbe fantastico», ha concluso la TInelli. In attesa dell’udienza, il Procuratore aveva richiesto anche due ordini di arresto, che sono stati tuttavia respinti dal GIP. Tamburella e Ficarra sono difesi dall’avvocato Bruno Ciccarelli.

 

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