Il 5 maggio 2025 segna un giorno particolarmente doloroso per la famiglia Cecchettin e per l’Italia intera: oggi Giulia avrebbe compiuto 24 anni ma la sua vita si è tragicamente interrotta l’11 novembre 2023, quando fu uccisa dall’ex fidanzato, Filippo Turetta.
Il suo omicidio ha scosso l’opinione pubblica e acceso una profonda riflessione sul fenomeno della violenza di genere, ancora così radicato e pervasivo. Giulia era una studentessa brillante dell’Università di Padova, prossima alla laurea in Ingegneria Biomedica. Era una giovane donna piena di energia, curiosità e progetti.
La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile nella sua famiglia e tra chi la conosceva, ma anche un segno profondo nella coscienza collettiva del Paese. In occasione del suo compleanno, la sorella Elena e il padre Gino hanno scelto di ricordarla attraverso parole semplici e gesti carichi di significato, affidati ai social e alla memoria pubblica. Il dolore privato è diventato negli ultimi mesi anche un impegno pubblico. La famiglia ha infatti fondato la “Fondazione Giulia Cecchettin ETS”, presentata ufficialmente nel 2024, con l’obiettivo di promuovere percorsi educativi, formazione affettiva nelle scuole, progetti di sensibilizzazione e prevenzione della violenza maschile contro le donne. L’iniziativa ha raccolto ampio sostegno da parte del mondo accademico, culturale e istituzionale.
L’Università di Padova ha conferito a Giulia una laurea alla memoria, riconoscendole l’impegno e la passione dimostrati nel suo percorso di studi. In questi mesi, il suo nome è stato ricordato in tutta Italia attraverso murales, panchine rosse, borse di studio e iniziative nelle scuole e nei comuni, a testimonianza di un impatto che va oltre la cronaca e che tocca in profondità il bisogno di un cambiamento reale e duraturo. Oggi, nel giorno in cui avrebbe spento 24 candeline, Giulia viene ricordata non solo per la tragedia che l’ha portata via, ma anche per ciò che ha lasciato: un'eredità di consapevolezza, un’esigenza collettiva di educazione e cultura del rispetto, un simbolo silenzioso ma potente che chiede a tutti di non voltarsi dall’altra parte.
Daniele Piersanti