Per il centro sinistra regionale entro fine anno è certificato il commissariamento della sanità abruzzese
Dai 124 milioni di euro annunciati, che sarebbero stati disponibili per il progetto del nuovo ospedale di Teramo, ne sono stati sottratti 38, di cui 6 destinati a interventi di miglioramento sismico in provincia di Teramo, il resto dirottato sulle altre province. È quanto denunciano i consiglieri regionali del PD, Sandro Mariani, Dino Pepe e Giovanni Cavallari, con il Sindaco Gianguido D'Alberto e il Presidente della Provincia Camillo D'Angelo.
I tre consiglieri avevano presentato un'interpellanza per fare chiarezza sul futuro del nuovo ospedale di Teramo e sulla definizione del DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione) di II livello, sollecitando risposte concrete dalla giunta regionale su un progetto cruciale per la sanità abruzzese. Avevano chiesto come la giunta intendesse definire i DEA di II livello, con quali risorse la Regione pensava di costruire il nuovo ospedale di Teramo considerando la presenza di soli 124 milioni rispetto ai 286 necessari, e quali iniziative e procedure erano state concluse al riguardo.
Nella risposta (disponibile in galleria per la consultazione completa) il dettaglio che balza subito all'occhio è la parte in cui si legge che per il nuovo ospedale di Teramo "era stato reso disponibile un finanziamento parziale di 124 milioni di euro (...). Successivamente, però, (...) una parte dei fondi (...) pari a 38 milioni di euro, è stata destinata all'investimento PNC denominato "Verso un ospedale sicuro e sostenibile". Attualmente, dunque, per il progetto è disponibile un fondo pari a 86 milioni di euro".
«Questi fondi sono stati sottratti con la responsabilità in solido della Giunta Marsilio e del Governo Meloni. È una sciagiura per la provincia di Teramo. La sanità cola a picco: gli abruzzesi non si curano più, vanno a curarsi fuori. È ora che si metta la parola fine a questa recita», ha detto Pepe.
«È chiaro ormai che ci siamo trovati di fronte a un artefatto comunicativo: hanno imbastito un primo lotto funzionale, che funzionale non è, di gas medicali, sottoservizi, vani caldaie, che cuba 60/70 milioni proprio come scritto sullo studio di fattibilità. - ha detto Mariani - Non si può andare avanti così, sediamoci tutti insieme e troviamo una soluzione. Le liste d'attesa sono lunghissime, l'Adi è piena di problemi, molti dipendenti dovranno tornare a casa perché non ci sono i soldi. È nero su bianco il parere negativo sul bilancio sanitario che preannuncia, a fine anno, il commissariamento della sanità».
«I fondi non sono mai stati sufficienti, ormai ripetiamo le stesse cose. Addirittura ora da quelli disponibili tolgono 38 milioni. Di questi solo 6 sono rimasti sul teramano per l'adeguamento sismico, gli altri sono stati dirottati», ha detto Cavallari.