Pubblicato l’avviso. Domande entro il 20 marzo
Per la prima volta in provincia di Pescara le istituzioni e gli enti del terzo settore danno vita a un progetto rivolto esclusivamente alle persone con disturbo dello spettro autistico e investono circa 500mila euro a questo scopo, dando vita a una sinergia e superando il concetto di approccio puramente sanitario perché ora il tema viene affrontato anche sotto l’aspetto sociale.
Il progetto “Pescara Social Aut...", presentato in Comune dal sindaco Carlo Masci e dall’assessore alla Disabilità Nicoletta Di Nisio, ha una dotazione di 481.271 euro (Fondo per l'inclusione delle persone con disabilità) e nasce da un avviso della Regione Abruzzo (che ha messo a disposizione le risorse) a cui il Comune di Pescara e tutti gli ambiti distrettuali sociali (Ads) della provincia di Pescara hanno risposto in partenariato con la Asl e con l'Associazione Autismo Abruzzo, la Fondazione Oltre le Parole Onlus, la Fondazione Papa Paolo VI, la Fondazione ANFFAS Pescara La Gabbianella, l'Associazione Diversuguali ODV e l'Associazione La Città dei Ragazzi.
Il progetto prevede due azioni in favore dei beneficiari, hanno spiegato il dirigente Marco Molisani e la responsabile del servizio Programmazione Roberta Pellegrino alla presenza del direttore sanitario della Asl Rossano Di Luzio, di Gina Vespucci, responsabile dell’Uoc Centro di salute mentale Area sud, e dei rappresentanti degli Ads e di alcuni enti del terzo settore coinvolti. La prima azione si chiama "Compagno adulto" e prevede percorsi di assistenza alla socializzazione il che vuol dire che a fianco ai ragazzi (età massima 21 anni) ci sarà una figura professionale, denominata “Compagno-Adulto”, che accompagnerà i beneficiari nelle attività di vita quotidiana, dal gioco allo sport, supportandoli per 4 ore a settimana, per 12 mesi. La seconda azione si chiama “Laboratori occupazionali e Coaching” e prevede percorsi sperimentali per la formazione e l’inclusione lavorativa attraverso sei laboratori al mese, per 12 mesi. Gli operatori affiancheranno i beneficiari (la fascia di età è 18-45 anni ed è necessario aver assolto l’obbligo formativo) nel percorso di potenziamento delle abilità sociali e professionali ed è prevista anche un'attività di Coaching individuale, una volta al mese. Per partecipare ai laboratori sarà garantito un rimborso spese per il trasporto. Nell'ambito di queste azioni si è pensato anche alle famiglie dei beneficiari che saranno al centro di 12 incontri di parent training dedicati ai genitori.
L'avviso per l'individuazione dei beneficiari, che è stato pubblicato oggi sul sito del Comune (e sarà pubblicato anche dagli altri partner) e scade il 20 marzo, indica i requisiti di accesso e la ripartizione dei posti disponibili sul territorio provinciale per ognuno dei cinque Ads: complessivamente i beneficiari saranno 66 per la prima azione e 50 per la seconda. I requisiti sono la residenza in uno dei comuni appartenenti agli Ads della provincia, la certificazione di diagnosi primaria di disturbo dello spettro autistico e l'età, che non deve essere superiore a 21 anni per "Compagno adulto" e deve essere compresa tra 18 e 45 anni per i "Laboratori occupazionali e coaching". Per gli stranieri è necessario essere in possesso di un titolo di soggiorno regolare.
Sarà una commissione a valutare le domande e a redigere una graduatoria finale assegnando un punteggio che tenga conto della composizione del nucleo familiare, dell'accesso o meno a determinati servizi e della situazione reddituale.
“Con questo progetto prende forma ancora una volta un'alleanza, una squadra, che vede insieme il Comune, la Asl, gli Ads e gli enti del terzo settore in favore di chi vive la disabilità, alleggerendo le famiglie”, ha commentato Masci sottolineando che “il tema viene affrontato sotto l’aspetto sociale e non più sotto l’aspetto sanitario”. “Vogliamo garantire a tutti una condizione di vita all'insegna dell'inclusione, dal punto di vista della socializzazione e sul fronte lavorativo. Allarghiamo sempre di più il nostro sguardo sul mondo della disabilità focalizzando la nostra attenzione sulle famiglie che vivono in particolare l'autismo per farle sentire assistite e supportate”, ha aggiunto Di Nisio. “Forniremo tutto il nostro know how di conoscenze e daremo il nostro contributo”, ha detto Di Luzio sottolineando che “queste persone sono già seguite”. “E’ un gran giorno”, per Molisani, perché “riusciamo a coniugare l’aspetto sociale con quello sanitario e creiamo una sinergia su tutto il territorio provinciale per garantire metodologie omogenee”. “E’ la prima esperienza del genere”, ha sottolineato Pellegrino entrando nel dettaglio dell’avviso e spiegando le azioni previste, affidate ai partner che si sono detti pronti ad accogliere le famiglie.